VICOLI DEL VINO - MIMMY TOUR - DEGUSTARE UN LIBRO SI PUÒ
Prossedi 7-8 settembre 2013

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7-8 settembre 2013 I VICOLI DEL VINO PROSSEDI

Gabriella Belisario

MIMMY DEI BRIVIDI

Fritto misto col morto
(Davide Ghaleb Editore)
 
DEGUSTARE UN LIBRO SI PUÒ

Sabato 7 settembre ore 19,00

Come letteratura da guardare e bere
(a cura dell'Associazione Doppio Click)

Prossedi (LT), Giardino delle Suore

Presentazione del concorso fotografico "Mimmy Tour",
sulle tracce del libro di Gabriella Belisario.
Fonte di ispirazioni per i fotografi a caccia di una Roma sottotraccia
che svela i suoi strati temporali.
Al termine degustazione di Mistrà Pallini con Fabrizio Odetto
.

Domenica 8 settembre ore 17,00

Come letteratura da gustare, sulle orme di Mimmy

Prossedi (LT), Cucina delle Suore

A scuola di fritto misto all’italiana.
Partecipano la chef Ornella Massaro (Trattoria Teresa)
la scrittrice Gabriella Belisario
e la presidente UMAO Paola Fioravanti
(max 20 posti con contributo
prenotazione obbligatoria al numero 347.7460469

IMMAGINI

 


La notizia
Avendo come scenario un salone del gusto immerso nella natura per coerenza argomentale, Gabriella Belisario osa un esperimento insolito e curioso con il suo libro Mimmy dei brividi, fritto misto con  morto.

Quello di sprigionare il potere immaginario del racconto in vie parallele e “materiche”.
Ecco che le pagine diventano fotografie e sapori e ghiottonerie da gustare, o musiche da sentire o profumi da percepire o luoghi da cercare e da trovare.
E il libro si rinnova e si moltiplica perché i sensi di chi partecipa sono guidati letterariamente e dunque la pagina scritta e la sua materializzazione diventano inscindibili, sempre diversi da soggetto a soggetto, mutevoli e seducenti.

Degustare un libro si può?

Come nelle degustazioni classiche, olfatto, gusto, udito, vista e tatto sono tutti coinvolti nella sintesi della lettura.
Dunque il lettore aumenta le proprie possibilità percettive, ma insieme le personalizza a secondo della sua storia.
Possono essere profumi appena scoperti o gusti ritrovati, chissà? 
Il timbro del libro, la sua natura speciale ci introduce ad un viaggio che si può scomporre di nuovo nelle sue componenti strutturali.

Cosa succede ai Vicoli del Vino di Prossedi…

Ecco che il libro viene “sfogliato” in 3 dimensioni diverse:

Come letteratura da guardare
Fonte di ispirazioni per i fotografi a caccia di una Roma sottotraccia che svela i suoi strati temporali.
“Mimmy dei brividi in tour” organizzata dall’Associazione Doppioclick: a  Prossedi ci sarà la mostra dei promotori di Doppioclick e il  lancio del Concorso fotografico nazionale “Mimmy in tour”. Sotto lo sguardo vigile e attento della presidente di Doppioclick, Emanuela Gizzi, che coordina l’evento.

Come letteratura da bere
L’attore Fabrizio Odetto farà rivivere, attraverso le pagine di Mimmy, il profumo del Mistrà, còlto come gratifica quotidiana di una giornata di lavoro. Insieme metafora di proibito lusso e di casalinga trasgressione.

Come letteratura da gustare
Paola Fioravanti e Ornella Massaro materializzeranno gli insegnamenti di Mimmy nella scuola di fritto misto all’italiana.  Parleranno dell’olio e dei segreti ghiotti di un fritto “scrocchiarello”, che chiaramente potrà essere assaggiato da chi si prenoterà.

IL LIBRO
L’io narrante, Gabriella Belisario, è una  donna che esce, malata, da un lungo e buio periodo.
La sorella e il fratello, figli e nipoti,  la soccorrono con imprevisto affetto.
Vuole ricambiare. Scopre che l’unica cosa rara e preziosa che possiede è la conoscenza del complesso groviglio emotivo della dinastia, il genoma psicoaffetivo delle famiglie d’origine.
Una psicogenealogia dunque, brodo di cultura di destini, insomma Family Constellation.
Il “La”, il colpo di bacchetta che ha dato inizio alla sinfonia, da vero direttore d’ orchestra, ha come protagonista una donna unica nel suo genere: Mimmy Barberini Baciucchi.
Una nonna, MIMMY, dai gusti noir, la cui specialità in cucina era il fritto misto all’italiana che, quando lo metteva in scena, preparava con la stessa gestualità solenne di un maestro di musica.
Come psicorituale terapeutico Gabriella, l’autrice, torna neonata.
Un viaggio indietro nel tempo tentando di ridefinire il volto di questa nonna, che domina e decide della sorte della discendenza.

LA TRAMA
Mimmy nasce alla fine dell’800, bella e algida figlia del Regio Capocancelliere del Tribunale di Roma e, costi quel che costi, mette insieme pian piano un suo ideale di famiglia e di rispettabilità… Un ideale al quale sacrificherà tutto, amore, marito figli, generi e nipoti. In gran segreto.

L’ATMOSFERA
E’ quella di una Roma in grande trasformazione che fa da sfondo alla vicenda. Quartieri come Borgo e Prati, storie e fantasmi, chiese dei miracoli e delitti, osti e papi, scandali e processi celebri. E su tutto troneggiano le visite al Camposanto del Verano che l’implacabile nonnina viveva con partecipazione contemporanea.

 PLOT FILOGENETICO
Nulla di nostalgico.
Mimmy di brividi sarebbe un libro. Definizione parziale, coincidenza occasionale ed espressiva, in realtà è un atto della coscienza, l’inizio di una catarsi e un contenitore di emozioni.
Sul tavolo viene steso un codice per figli, nipoti e amici, e per i lettori che hanno voglia di ascoltare una storia strana, in gran parte ancora segreta.
Ma sul tavolo scorrono anche le vicende di un passato “importante”, per quanto sfocate dai quasi 60 anni ormai trascorsi, nascoste dalla blindatura famigliare, depistate dalle coperture di clan che poteva sollevare antiche passioni e capirle.
Ecco il perché dei brividi.

I PROFUMI E IL GUSTO
Una partita complessa che ha l’aroma del punto di fumo dell’olio d’oliva, della carta paglia dove si sfarina il pangrattato rosé, il sapore croccante, friabile, asciutto, come sottofondo la melodia di un requiem, basta osservare come le mani terribili della nonna contattano le singole componenti del “misto”, dalle padelle ai piatti di portata, deponendole con una gestualità fatale, una ad una in tondo, come le ore di un orologio. O il profumo corposo del brodo che evapora umori carnei, o le bruciate sembianze della testina d’abbacchio.

IL MISTERO
Lampeggia nel corso del racconto, elusivo e nascosto eppure decifrabile, frammisto al quotidiano scorrere del tempo con i riti di consumo di una borghesia che si scopre fuori dall’incubo nazifacista ma non riesce, ancora, a sorriderne, tra colpe e virtù, e ombre del passato che ritornano.
Un itinerario nelle austere pieghe della rinuncia, dell’orgoglio,
del pregiudizio, del cinismo romano misto alla fierezza di un nuovo sentire al femminile..

IL LINGUAGGIO
Porta l’impronta degli anni 40/50 come un documento d’epoca.
La nonna segugio sa, “ a me non la si fa”, a ognuno il suo.
Pubblico e privato si intrecciano in parallelo mentre i segreti della famiglia, raccolti dal cuore indagatore della nonna, aumentano.