ARCHEOLOGIA E STORIA A NEPI II
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Domenica 24 maggio 2015 ore 15.00

RomArchè 2015
Stadio di Domiziano
Roma

presentazione del libro
ne parleranno:

Stefano Francocci (direttore Museo di Nepi)
Luciano Frazzoni (direttore Museo di Farnese)

ARCHEOLOGIA E STORIA A NEPI II
a cura di Stefano Francocci
(Davide Ghaleb editore)

Dopo alcuni anni dall'uscita del primo, vede la luce il secondo volume della collana “Archeologia e Storia a Nepi”. Come per il precedente, il libro raccoglie i testi di alcune delle conferenze organizzate dal Museo Civico negli anni passati, ma con due sostanziali differenze: la rinnovata veste grafica, curata dall'editore Davide Ghaleb, e la voluta selezione, su base cronologica, degli argomenti trattati.

Caratteristica della collana resta la capacità di proporre ricerche innovative nel campo degli studi storici, dell'archeologia e della storia dell'arte, con particolare riferimento a Nepi ed al territorio della provincia di Viterbo.

Per quanto riguarda Nepi, in questo volume sono affrontati argomenti di grande interesse che meritano sicuramente futuri approfondimenti, come ad esempio “l'abitare nel medioevo”. L'analisi delle “case a portico”, una tipologia ampiamente documentata in ambito laziale, introduce allo studio dell'urbanistica cittadina, caratterizzata da profonde trasformazioni fra la fine del medioevo e l'inizio del rinascimento.



IMMAGINI SALONE EDITORIA

IMMAGINI PASSEGGIATA FELLINIANA

Le testimonianze architettoniche che quest'epoca ha lasciato sono imponenti: la Rocca dei Borgia, la cinta fortificata farnesiana, il Palazzo Comunale. Accanto a questi importanti monumenti, ve ne sono altri meno noti che custodiscono veri e propri tesori d'arte; fra di essi il Palazzo Celsi, fatto costruire da Ascanio Celsi nella seconda metà del Cinquecento, al cui interno si conservano pregevoli affreschi.

Seppur la città abbia conosciuto un declino a partire dal Seicento, continuò, comunque, ad essere arricchita da monumenti ed opere d'arte, come illustra lo studio del bel dipinto della Madonna di Costantinopoli conservato nella chiesa di San Giovanni Battista, una delle numerose immagini dedicate alla Vergine Maria presenti a Nepi, indice del forte attaccamento della popolazione al culto mariano.

Proprio a Santa Maria Assunta è intitolata la chiesa più importante di Nepi, il Duomo, la cui decorazione pittorica, ridipinta ex-novo a seguito dell'incendio appiccato all'edificio dalle truppe francesi nel 1798, si deve a Domenico Torti, artista quasi sconosciuto che lavorò anche nella Sala Nobile del Palazzo Comunale e la cui figura trova ora il giusto riconoscimento.

Pubblicazione realizzata con il patrocinio e il contributo del comune di Nepi e il contributo di Gabriele Roschini.