Alfred Wilhelm Strohl-Fern
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A nome dell'Istituto Svizzero di Roma (ISR) vorrei porgervi un cordiale benvenuto alla giornata di studio su “Alfred Wilhelm Strohl-Fern e la Fondazione Gleyre” che dobbiamo alla pregevole iniziativa di Giovanna Caterina de Feo e Mara Folini, grande specialista della Marianne Werefkin che ci parlerà dei russi a Villa Strohl-Fern.
Devo dire che nella preparazione di queste poche parole di saluto ho imparato tanto e scoperto un mondo affascinante e troppo sconosciuto. Alfred Wilhelm Strohl-Fern, del quale ricordiamo con questa serata gli anniversari dei 160 anni dalla nascita e degli 80 dalla scomparsa (1847-1927) fu un grande mecenate e artista che dopo un soggiorno a Parigi (1870) e viaggi attraverso l'Europa si stabilisce a Roma, forse indirizzato dallo stesso Arnold Boecklin. Con i suoi mezzi economici considerevoli, l'artista poliedrico (poeta, pittore, scultore e musicista dilettante al contempo), nel 1879 acquista un fantastico territorio vicino a Villa Borghese, dove costruisce un centinaio di atelier a lucernario (la così detta Villa Strohl-Fern, lasciata nel 1927 allo stato francese e dal 1957 divenuta sede del Lycée Chateaubriand). Gli atelier venivano affittati ad artisti a un bassissimo costo. La concezione di questa splendida dimora come un rifugio dove gli artisti trovano le condizioni ideali per lavorare in tranquillità e al contempo possono incontrarsi e discutere tra di loro non mi sembra affatto lontana dall'ideale che istituzioni come l'ISR e le altre accademie di cultura che ospitano artisti qui a Roma tentano di realizzare ancora oggi. Comunque sia il numero di artisti di spicco che sono passati dalla Villa Strohl-Fern, a partire dalla fine dell'Ottocento, è davvero impressionante: basti menzionare Rainer Maria Rilke, Francesco Trombadori, Giorgio de Chirico o Carlo Levi. Nel 1927 si è spento Strohl-Fern che fu sepolto nel cimitero acattolico presso la Piramide Cestia. Come segno di riconoscimento per il suo maestro svizzero Charles Gleyre, col quale aveva studiato pittura a Parigi in gioventù, lasciò un considerevole patrimonio alla Confederazione Svizzera pour qu'il (l'état) en dispose en faveur des artistes suisses sous le nom de “Fondation Gleyre”. Sono davvero lieto che questo convegno si svolga da noi nella Villa Maraini, e congratulandomi ancora una volta con le curatrici Giovanna Caterina de Feo e Mara Folini vi auguro un proficuo e stimolante lavoro.