Una sfida che sa di pionierismo. Nell'epoca della tecnologia, ove si perde il più autentico e vero contatto umano, in cui si trancia il dialogo tra generazioni, si marginalizzano figure preziose ricche di esperienze, dove tutto è surrogato e sostituito, la vera scommessa è provare a disporre di quella tecnologia, per non disperdere il bagaglio di nozioni di verità nascoste, di infiniti segreti rilevati che ogni individuo conserva.
Difendere la vera memoria storica della comunità, questa è la più autentica delle missioni. Non la verità degli atti e delle carte, ma quella degli uomini veri fatti di carne e ossa, rughe e mani callose, non quella dei personaggi, ma quella delle persone. Quel cumulo di gioia intensa e speranza disattesa, di orgoglio per ciò che si è fatto e di rimpianto per quello che poteva essere, quel punto di vista originale e unico che il singolo rappresenta oltre il ruolo.
Affinché chi verrà sappia di chi c'è già stato e ne rispetti il vissuto, affinché la nostra collettività non perda la propria identità, affinché si possa guardare al nostro futuro consapevoli degli errori e delle speranze del nostro passato, affinché le nuove generazioni non pensino che la loro esistenza sia una pagina bianca, ma possano scoprire nelle altrui emozioni l'essenza della loro ispirazione. (Dalla presentazione di Alessandro Antonelli)
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