SUTRI E LA MACCHINA DA PRESA
Italo Calcagni

HOME COLLANE EVENTI PRODUZIONI MUSEO
LIBRI ON-LINE FILMATI NOVITÀ CONTATTI

Presentazione
Guido Cianti
Martina Salza

Che la posizione geografica strategica e invidiabile della nostra Antichissima Città sia stato l’elemento che ne ha decretato nel tempo fama e celebrità è un dato ormai consolidato.
Basti pensare che già all’alba del X secolo, nella tarda età del bronzo, l’antica Sutrium vedeva delinearsi i primi insediamenti umani, divenendo la culla delle più imponenti civiltà che la storia italica ed europea abbiano mai conosciuto.
Qui gli Etruschi trovarono concretizzata la loro concezione di città ideale: arroccata su un pianoro di tufo, protetta da mura inespugnabili, circondata da terre feconde, ricca di un elemento a loro sacro, l’acqua, da convogliare nei campi e da utilizzare nelle cerimonie sacre, ed infine l’esistenza di misteriosi boschi, fitti di lecci e querce.
I Romani, da abili condottieri e saggi creatori d’imperi, riconobbero subito la necessità di espugnarla dai loro storici nemici, facendone una delle più fiorenti e contese città di frontiera.
Questo susseguirsi di popoli ed eventi vede il suo massimo splendore durante l’epoca medioevale, quando Sutri diventa sede di importanti sinodi papali e di strategici incontri politici, un po’ come i decisivi summit di oggi; e soprattutto tappa fondamentale della moltitudine di pellegrini di ogni origine e provenienza sul più grande cammino devozionale che solcava l’europa dei secoli bui.
L’epoca successiva, il Rinascimento, vede la rinascita della civitas dal punto di vista architettonico: le grandi famiglie nobiliari vi costruiscono le eleganti dimore che ancora oggi fanno da cornice alla nostra bellissima piazza.
In questo lungo e complesso percorso, c’è forse un dato che resta immutato pur nelle sue variabili temporali: l’unicità del paesaggio sutrino.
È il paesaggio infatti, con tutte le sue bellezze archeologiche, ambientali, che ha attratto popoli, civiltà, papi, imperatori, pellegrini e visitatori di ogni tempo.
Ed è la sua storia, che non ci stancheremo mai di raccontare e di rileggere, anche attraverso nuove forme, che ci rende orgogliosi di possedere e soprattutto valorizzare questa antica città.
Oggi, la moderna (e poco romantica) definizione di paesaggio, riconosce in esso “l’attrattore primario di un sistema turistico”.
Come a dire, che oggi come ieri, il paesaggio è ancora e indiscutibilmente protagonista.
Ecco perché non si può fare a meno di fare un excursus, seppur così breve, della storia che ci ha preceduto e di ciò che abbiamo ereditato, né come cittadini, orgogliosi della propria identità passata, né come viaggiatori, curiosi di sapere cosa si nasconde tra le pieghe di queste bellezze, né soprattutto come amministratori preposti per volontà popolare al governo e alla crescita di questa città.
Il nostro ruolo oggi, non può più limitarsi al sentimento di orgoglio che certamente tutti noi possediamo, né alla consapevolezza di possedere un così prezioso patrimonio.
Questo rappresenta solo il primo passo per il raggiungimento di risultati concreti.
La nostra “missione”, accompagnata da sentimenti di responsabilità civica, di amore patrio, di ricerca di soluzioni reali, ci spinge a lavorare per la valorizzazione concreta della nostra città, per ottenere il massimo rendimento dalla nostra più preziosa risorsa, il turismo.
Il nostro impegno, in tal direzione, è stato dunque, fin dall’inizio, di non perdere mai di vista questo fil rouge della promozione completa, integrale, a partire dallo sviluppo di tutti i filoni turistici che la città, per sua vocazione, ci offre.
Tra le varie “letture” della nostra città, archeologica, enogastronomica, si situa oggi quella del cineturismo, un neologismo che indica una nuova forma di turismo,che attualmente raccoglie un gran numero di attenti visitatori, legata alla visita delle “location” di grandi e famosi film, per una più attuale strategia di valorizzazione turistica.
Non è difficile a questo punto capire le ragioni per cui Sutri è stata scelta dai grandi del cinema, a partire dal 1946, anno in cui il magico mondo della pellicola, arrivò in città per la prima volta , grazie ad Alessandro Blasetti, uno dei padri fondatori del cinema italiano.
Con queste parole si apre il libro, del nostro concittadino, Italo Calcagni, competente guida turistica, che ci invita a “passeggiare” tra quei luoghi della nostra città, scelti dai grandi registi vuoi per bellezza, vuoi per mistero, vuoi per ricchezza di sensazioni che ispirano, per compiere un viaggio inedito.
È un viaggio attraverso un’Italia in fermento, dopo la seconda grande guerra, è la storia del grande schermo che vuole liberarsi dalle morse della censura e dei limiti italiani, è la storia di attori che diventeranno grandi e celebri, come Arnoldo Foà, Vittorio de Sica, Gina Lollobrigida, Carlo Croccolo, Lando Buzzanca, Massimo Ranieri, e una Monica vitti, bionda, giovane e bella che siede sul tufo antico del nostro Mitreo. È la storia di registi come Liliana Cavani che sceglie gli scorci tufacei di Sutri per il suo San Francesco, interpretato da Raoul Bova, o il grande Gassman che vagheggia di costruire a Sutri una comune dove vivere con i suoi colleghi e amici attori, come ricorda Gigi Proietti. È anche una parte di storia delle grandi dive di Hollywood come Nicole Kidman che appare , di notte, elegantemente, davanti alla fontana della nostra piazza, illuminata dai riflessi dorati dell’acqua, riecheggiando la celebre Anita Ekberg nella fontana di Trevi.
Ed è infine un viaggio da intraprendere con ‘occhi nuovi’ tra le bellezze eterne della nostra Antichissima Città che non smette mai di stupirci e stupire i visitatori di ogni tempo.