PRIMULA CAMPOMAGGIORE  
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LE SUE OPERE >>

Primula Campomaggiore, nata a Vetralla, è stata una pittrice naive dalla mano magica e dal tocco fantastico, ritagliandosi un singolare spazio nel campo dell’arte popolare, costituita da memorie dimenticate che richiamano alla mente antichi mestieri, vecchie tradizioni e paesaggi contadini.
Nelle sue opere sono raffigurati momenti di vita espressiva i cui interpreti principali sono il contadino, l’impiegato comunale, le bambine che giocano nei campi, il vecchio che percorre il sentiero, la filatrice di lana, le donne che mietono il grano, uomini e donne che colgono olive o uva, ecc. Un mondo che oramai è quasi completamente scomparso ma che è rimasto impresso nelle sue tele le quali oltre ad essere in numerose case private sono esposte in luoghi d’interesse pubblico, come la Biblioteca Comunale, la Chiesa di S. Andrea, Palazzo Paolocci (presso la Casa Editrice Ghaleb) e presso il Museo dei
Naif di Luzzara (RE).
Nell’ultima parte della sua produzione artistica Primula Campomaggiore ha sostituito i soggetti legati al mondo dalla terra a soggetti appartenenti alla fantasia e all’irreale, quasi a rivelare la sua prematura scomparsa e quella del mondo che lei amava.
Gran parte della produzione artistica di Primula Campomaggiore appartiene ancora ai figli Francesca e Leonardo Lotti che la custodiscono con affetto e passione.
Primula amava la vita, l’amava a tal punto che ha lasciato impresse su tela, ceramica e tavole in legno tutto ciò che la circondava.
Solamente chi ha saputo cogliere il suo messaggio, come quello di una generazione attenta e sensibile alla tutela e alla salvaguardia del territorio e delle sue tradizioni, potrà far rivivere e interpretare l’arte di Primula Campomaggiore.

(Davide Ghaleb, 2008)

Entrare nel mondo di Primula Campomaggiore è come sfogliare, pagina dopo pagina, con rinnovato amore, un coloratissimo libro di favole, utili per farci sognare e viaggiare all'indietro, nel tempo. Pittrice naïve dal tocco magico, Primula s'è ormai ritagliata nella fertile arte popolare, un suo singolare spazio, fatto di memorie trasognanti e terre fantastiche, di cieli puliti e fate bellissime, di animali gioiosi e personaggi felici, il tutto in una natura incontaminata, fra esplosioni di luce. La sua è un'arte che ci trasmette gioia e voglia di vivere. Non dimenticando mai di dirci di sognare, sognare ancora.
(Claudio Moschin, 1985)

La pittura è ricamo, così come si prolunga per generazioni tra le donne del popolo, è suggestivo racconto per rendere felici le ore dei figli, è gesto che libera un segreto sogno di bellezza presente nell'animo e nella aspirazione ad una vita sana e semplice alla quale con sempre maggior insistenza torniamo con nostalgia di altre realtà e con bisogno struggente.
Primula non si pone domande complicate o il problema di difficili sperimentazioni, dipinge come vive con freschezza, con l'esuberanza di una vitalità prorompente, l'affettuosa e materna disposizione verso le cose del mondo, che rivivono nei suoi quadri, così come la sua sensibilità e la sua immaginazione le filtrano, occasioni di fughe dell'immaginazione nei territori di una perenne visione, con gli occhi verginei dell'amorosa adesione alla natura, e di un istinto sano e sicuro. Richiamo che la poesia è fatta di sensazioni vere e dì cose a tutti utili e necessarie, come un fiore o l'odore del pane o il sapore di tutto appena colto e fragrante.

(Elio Mercuri, 1985)

Primula, dipinge su vetro alla maniera dei pittori di Helebine (Jugoslavia). Le sue opere sono di un candore meraviglioso, sono delicate come il vetro sul quale dipinge, con un buon dosaggio cromatico con racconti favolistici sempre legati alla sua terra, alla vita paesana, sempre rivolti ad una spiegazione che vuole materializzare su vetro, quella espressione e quel discorso umano che la società dei consumi tende quotidianamente a distruggere.
(Renato Bolondi, 1985)

Un’artista di stampo popolare come è popolare il filone che coltiva: quello naif. La sua pittura, semplice e affascinante, è comprensibile a tutti. Non cela segreti, non nasconde sentimenti. Le sue opere nascono nel segno della purezza e del candore, della freschezza e di un'intima passione che "esplode" nei suoi quadri con chiaro vigore espressivo. Primula, valida artista viterbese, ha scelto la strada più difficile ma anche più stimolante: quella dei grandi maestri iugoslavi. Ella dipinge infatti sotto vetro e ciò rappresenta già di per sé un segno di distinzione, fors'anche una nota di merito in più. Le sue opere emanano - come dicevamo - freschezza e candore e affascinano per la tonalità dei colori, dolci e riposanti. Lo spunto per i suoi temi nasce dalla vita quotidiana. Sono quindi più reali, più vivi, più genuini. In particolare predilige soggetti agresti nei quali riesce a cogliere con squisita sensibilità momenti di profondo significato umano.
(Giovanni Benvenuti, 1985)