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MUSEO DELLA CITTÀ E DEL TERRITORIO
Vetralla
Mostra a cura di Giovanna Caterina de Feo Inaugurazione sabato 8 ottobre 2005 ore 17,00 fino al 27 novembre La mostra odierna si propone di indagare, attraverso la presentazione di documenti in parte ancora inediti, il caso particolare di due ceramisti operanti a Roma tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento che hanno guardato con interesse allaproduzione di terracotta popolare di Vetralla (VT). Francesco Randone(Torino 1864 – Roma 1935),il noto ceramista che dalla fine del XIX secolo ricerca la formula dispersa per ottenere il bucchero etrusco completamente nero e lucido e coni riflessimetallici; nel corso di questo studio egli si interessa alla tecnica costruttiva delle fornaci di Vetralla, edificate nelle grotte fuori il paese, come dimostra il materiale proveniente dall’Archivio dell’artista, che viene presentato in una serie di pannelli. In mostra oltre alle riproduzioni dei disegni preparatori per la costruzione del suo forno, anche alcune ceramiche, un esempio di bucchero, e , soprattutto le riproduzioni dei suoi diari di cottura, appunti inediti e preziosi che offrono uno spaccato vivo e reale della vita di un ceramista della fine dell’Ottocento a Roma. Per Duilio Cambellotti (Roma 1876 – 1960) il rapporto con Vetralla è stato più duraturo e intenso, come testimonianole fotografie delle ceramiche da lui realizzate nelle fornaci della città tra il 1920 e il 1940 oggi in mostra. Di questa produzione è esemplificativo un grande vaso globulare, che presenta sul fianco un decoro di campi arati, con plasticati a tutto tondo due cavalli al pascolo al posto delle anse, il grande bacinetto decorato con bufali plasticati a rilievo, e il Gallo, una scultura in terracotta, dove lo spunto è dato dalle forme deivasi torniti dal fornaciaioPaolocci. Questa parte della mostra è arricchita dalle fotografie della collezione di ceramiche acquistate dallo scultore negli anni Venti, e da alcune fotografie inedite scattate dall’artista provenienti dal Fondo Cambellotti, oggi presso la Calcografia Nazionale di Roma. La mostra si conclude con uno sguardo aivasi dal ricco decoro fitomorfo giallo ferraccia e verde ramina proprio della terracotta di Vetralla, che si trovano ben rappresentati nelle vetrine della collezione stabile del Museo, nella vetrina dedicata agli utensili di lavoro del ceramista,e prosegue con un approfondimento su questo tema con la presentazione di una terracotta particolare, prodotta dal fornaciaio Paolocci negli anni Trenta, che rivela l’evidente contatto con la ceramica che si stava producendo a Roma sotto la guida di Duilio Cambellotti. Il giorno dell’inaugurazione sarà possibile vedere il video – realizzato da Vetralla Città d’Arte -sull’infornata (la cotta), girato appositamente per questa mostra nella grotta del fornaciaio di Vetralla Felice Ricci, detto Checco Lallo, l’ultimo esponente rimasto tra le cinque famiglie che un tempo operavano nel paese, l’unico che ancora conserva la memoria storica di quella che è stata una importante attività, |