Passeggiata agli scavi di Leopoli-Cencelle
Domenica 14 ottobre 2007
Ore 10.00, appuntamento presso la chiesa di S. Francesco a Vetralla.
Viaggio con i mezzi privati.
Ore 11.00 Visita guidata al sito archeologico con appuntamento al casale Stendardi che si trova alla base della collina di Cencelle.
Per il pranzo si prevede di fare un picnic sul luogo.
Si raccomanda l’uso di scarpe comode adatte ad una passeggiata breve ma accidentata.
La città di Leopoli-Cencelle, fondata da papa Leone IV nell'854 d.C., come ci attesta, oltre il Liber Pontificalis, anche un'iscrizione attualmente conservata presso il Museo archeologico di Civitavecchia, occupa una collina, a m.168 s.l.m, ed è cinta da mura, in gran parte conservate.
Lo scavo, iniziato nel 1994 si è concentrato nell'area sud-orientale della città e nell'area centrale evidenziando una serie di edifici che si dispongono lungo i due assi stradali, che corrono in direzione Est-Ovest, dove sono emerse testimonianze delle numerose trasformazioni che il luogo ha subito, raggiungendo il suo apice di densità abitativa nel corso del duecento in concomitanza con una ricchezza economica e di scambi commerciali ben testimoniati dalle fonti storiche.
L'area centrale ha restituito un interessante complesso di edifici che si affaccia su di una platea dove è situata una chiesa, di cui emergeva solo la cripta in stile romanico, oggetto di indagini sistematiche dall'anno 2000 ed oggi completamente rimessa in luce. Il rinvenimento di una gran quantità di frammenti scultorei altomedievali e di epigrafi riutilizzati sia nelle strutture che hanno occupato l'area della chiesa in epoca tarda (muretti e pavimenti) sia nelle murature della chiesa romanica conferma, già dalle prime indagini, la presenza di un luogo di culto di IX come testimoniato dall'atto di fondazione della città.
Agli scavi, ogni anno, partecipano studenti dei corsi di laurea delle università di Roma “La Sapienza”, Chieti e della Tuscia, gli allievi della I Scuola di Specializzazione in Archeologia dell'Università di Roma “La Sapienza” con l'accordo della Soprintendenza Archeologica per l'Etruria meridionale e della Soprintendenza ai Beni Architettonici del Lazio; tutte le strutture messe in luce vengono restaurate secondo le indicazioni delle due Soprintendenze e l'area, di proprietà privata, è recintata e non accessibile al pubblico, se non con visite guidate organizzate dai responsabili del progetto scientifico.
Per informazioni rivolgersi a:
Rita Moracci 0761 477042
Giuliana Lupi 0761 477268