Quest'anno siamo arrivati al decimo Fescennino d'oro, per l'allegria dei cittadini di Corchiano, per la goduria dei giurati (di cui mi vanto di far parte), per l'orgoglio dei premiati, per il prestigio del sindaco dott. Bengasi Battisti, e per la gloria del Maestro Nicola Piovani, illustre e storico suddito corchianese, nonché co-ideatore e fondatore del Fescennino.
Nel leggere i nomi dei vincitori, dal 2000 d.C, anno di nascita del premio, fino ad oggi, all'ignaro viene il sospetto che trattasi di riconoscimento d'altissimo valore. Si chiede come mai in questa zona appartata (seppur amena e lussureggiante di noccioli) della provincia di Viterbo si assegni un trofeo di livello nazionale, così importante, che coinvolge artisti e personalità come Mario Monicelli, Curzio Maltese, il Maestro Germano Mazzocchetti, Paila Pavese, Vincenzo Mollica, e tal Vincenzo Cerami. Scorre la lista dei premiati, incredulo: ci sono anche Ascanio Celestini, Lello Arena, Angela Pagano, Massimo Wertmuller… non può fare a meno di togliersi il cappello e rendere doveroso omaggio a tutta la cittadina.
Certo non si aspettava che in provincia di Viterbo la Cultura avesse un così sfizioso pied-à-terre. E invece quella di Corchiano è terra propizia all'arte. Una piazza è intitolata all'attrice indigena Pina Piovani. Lo stesso premio Oscar, consanguineo dell'illustre signora, da bambino ha scoperto la musica in quella rustica contrada. Ascoltando, affascinato, i suoni della banda, in marcia con tanto di grancassa e piatti, fu preso dal sacro fuoco dell'arte musicale. E poiché Corchiano è particolarmente accogliente, quanti artisti ospiti del Maestro hanno avuto nel luogo idee e ispirazione per il proprio lavoro? Personalmente ho con Corchiano un debito di qualche testo per la musica e di molti appunti per film.
L'appuntamento con la festa della premiazione è ormai diventato, per tutti noi amici e parenti, d'obbligo. Lo aspettiamo come il Capodanno e la Pasqua. Un bel palco in attesa che sparisca il sole. Arrivano gli orchestrali, gli intrattenitori con il rituale saluto del Sindaco il quale, devo dire, non è mai stato burocratico o politico. L'entrata tanto attesa del Maestro Piovani… poi inizia il viaggio che ci porterà al misterioso premiato. In attesa dell'assegnazione del Fescennino d'oro, sul palco, tra un pezzo musicale e l'altro, c'è sempre qualcuno che tenta di fare lo spiritoso. È incredibile ma spesso ci riesce.
E infine, dopo gli applausi al vincitore, camminando tra le torce accese, tutti per la cena all'aperto. Mandato giù l'ultimo bicchiere, ha inizio già la nostalgia. Tutti ad aspettare il prossimo Fescennino. |