Il libro narra della vita di Maria Serraglio, nata a Bassano del Grappa ai primi del Novecento e del suo incontro fatale con Francesco, Capitano d’artiglieria. È una biografia sperimentale scritta a più mani, frutto di un laboratorio condotto da Francesca Crisi, scrittrice e esperta in metodologie autobiografiche.
Nell’introduzione la curatrice affronta il tema dell’inaffidabilità della memoria, si domanda quanto i ricordi corrispondano a verità e giunge ad affermare che l’identità di ogni individuo è frutto e si fonda sulle tante narrazioni – individuali e collettive – sia ascoltate che narrate; da qui l’importanza di ricostruire, narrando, le storie degli antenati: nostri miti fondanti.
Sette voci raccontano gli stessi eventi osservandoli da prospettive differenti, esplorandoli con sensibilità diverse e scrivendoli con stili estremamente personali che vanno dal racconto, al diario, alla lettera; tessere di un mosaico che si incastrano per creare un piccolo affresco dei primi cinquant’anni di una donna vissuta in un epoca lontana
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