Nella mia lunga vita ho cambiato città, paesi e case ma ho sempre portato con me un piccolo quaderno a righe strappato in due pezzi che si teneva insieme malamente con delle strisce incollate le cui pagine si rendevano riconoscibili dal colore invecchiato dell’inchiostro. Per raccontarne la storia devo risalire agli anni’ 40 quando abitavo a Roma con la mia famiglia e quando mio padre nel 1943 fece richiesta di essere trasferito a Padova avendo vinto una cattedra di professore di Economia e Commercio in un Istituto tecnico. Eravamo in pieno periodo di guerra e dopo qualche mese del nostro soggiorno anche a Padova cominciarono i bombardamenti aerei che ci costrinsero a sfollare in un paese vicino, Piove di Sacco.
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