IL LIBRO
L’io narrante è una donna che esce, malata, da un lungo e buio periodo.
La sorella e il fratello, figli e nipoti la soccorrono con imprevisto affetto.
Vuole ricambiare. Scopre che l’unica cosa rara e preziosa che possiede è la conoscenza del complesso groviglio emotivo della dinastia, il genoma psicoaffetivo delle famiglie d’origine
Una psicogenealogia dunque, brodo di cultura di destini, insomma Family Constellation.
Il “La”, il colpo di bacchetta che ha dato inizio alla sinfonia, da vero direttore d’ orchestra, ha come protagonista una donna unica nel suo genere : Mimmy Barberini Baciucchi.
Una nonna, MIMMY, dai gusti noir, la cui specialità in cucina era il fritto misto all’italiana e che, quando lo metteva in scena, lo preparava con la stessa gestualità solenne di un maestro di musica.
Come psicorituale terapeutico Gabriella, l’autrice, torna neonata.
Un viaggio indietro nel tempo tentando di ridefinire il volto di questa nonna, che domina e decide della sorte della discendenza.
LA TRAMA
Mimmy che nasce alla fine dell’800, bella e algida figlia del Regio Capocancelliere del Tribunale di Roma, costi quel che costi ha un suo ideale di famiglia e di rispettabilità, ideale al quale sacrifica tutto, amore, marito figli, generi e nipoti. In gran segreto.
L’ATMOSFERA
E’ una Roma in grande trasformazione che fa da sfondo alla vicenda. Quartieri come Borgo e Prati, storie e fantasmi, Chiese dei miracoli e delitti,
osti e papi, scandali e processi celebri. E su tutto troneggiano le visite al Camposanto del Verano che l’implacabile nonnina viveva con partecipazione contemporanea.
I PROFUMI E IL GUSTO
Una partita complessa che ha l’aroma del punto di fumo dell’olio d’oliva, della carta paglia dove si sfarina il pangrattato rosè, il sapore croccante, friabile, asciutto, come sottofondo la melodia di un requiem, basta osservare come le mani terribili della nonna contattano le singole componenti del “misto” dalle padelle ai piatti di portata deponendole con una gestualità fatale, una ad una in tondo, come le ore di un orologio. O il profumo corposo del brodo che evapora umori carnei, o le bruciate sembianze della testina d’abbacchio.
IL MISTERO
Lampeggia nel corso del racconto, elusivo e nascosto eppure decifrabile, frammisto al quotidiano scorrere del tempo con i riti di consumo di una borghesia che si scopre fuori dall’incubo nazifacista ma non riesce, ancora, a sorriderne, tra colpe e virtù, e ombre del passato che ritornano.
Un itinerario nelle austere pieghe della rinuncia, dell’orgoglio,
del pregiudizio, del cinismo romano misto alla fierezza di un nuovo sentire al femminile..
IL LINGUAGGIO
Porta l’impronta degli anni 40/50 come un documento d’epoca.
La nonna segugio sa, “ a me non la si fa”, a ognuno il suo.
Pubblico e privato si intrecciano in parallelo mentre i segreti della famiglia, raccolti dal cuore indagatore della nonna, aumentano.