Le pavimentazioni di Vetralla

Documenti sulle pavimentazioni storiche di Vetralla
(dalla ricerca di Margherita Eichberg, Paola Pontani, Antonella Ranaldi, per il Corso di Storia della città e del Territorio- titolare Prof. Enrico Guidoni - della Scuola di Specializzazione in Restauro dei Monumenti dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, 1992)
La ricerca è stata esposta nella Mostra “Mosaici Urbani”, Centro Operativo del Museo, 26 giugno-12 luglio 1992.

XVI sec.
Le strade di Vetralla furono mattonate nel XVI secolo.
Nel 1580 il Consiglio Cittadino incaricò Jacopo Mornello di rinnovare il mattonato esistente, riutilizzando i mattoni in buono stato ed impiegandone di nuovi acquistati a Viterbo; contemporaneo è l’acquisto di calce con cui i laterizi venivano cementati in opera.
Nel 1924 lo Scriattoli ricorda l’esistenza di mattonato in un vicolo poi annesso alla proprietà Farfallini: l’apparecchio era quello classico con i mattoni disposti a coltello e a spina pesce.
Le due strade  laterali alla principale furono pavimentate dopo il 1584 con il contributo in mattoni dei proprietari di case adiacenti, come ordinato in Consiglio al fine di ovviare all’ingente spesa per l’acquisto e il trasporto dei medesimi da Viterbo; nello stesso anno fu redatto il contratto con Mastro Giorgio muratore per mattonare la piazza di san Giulio.

XVIII sec.
In questo periodo inizia la sostituzione della mattonatura con lastricati di “peperino” e quindi con selci.
E’ del 1737 il pagamento a favore del muratore Giovanni Cerasi “per lastricatura in peperino delle strade di Vetralla, cioè per la strada principale da Porta Marina a Piazza della Rocca, per la strada a tramontana verso i sigg. Marini (ora dell’Oca) e per l’altra verso i sigg. Farfallini (oggi Ospedale), in tutto canne quadrate 655”.

La strada centrale fu selciata nel 1765; le laterali realizzate nel 1771.

Sulla strada del Borgo (attuale via Roma)
Nel 1762 una nota dell’arciprete e dei parroci, in cui lamentano la collettiva condizione delle strade urbane causa di infezioni e malattie, muove i conservatori del Comune a richiedere e poi ottenere dalla Sagra Congregazione del Buon Governo, un finanziamento di mille scudi per il “riattamento” della strada del Borgo  (attuale via Roma).

Nel 1795 la Congregazione del Buon Governo ordina al Consiglio, su richiesta dell’Arciprete e del sottocurato, di considerare il necessario “riattamento” della strada del Borgo superiore resa impraticabile; un Consigliere nota l’insufficienza di qualsiasi restauro essendo la strada di terra battuta e propone  “che vi si faccia una selciata da ambo le parti sotto li stillicidi e in mezzo una massicciata con imbrecciatura incassata con le guide”.

Archivio del Comune di Vetralla – Liber Consiliorum 1793-1800  (4 febbraio 1795)
“Essendosi resa impraticabile la Strada del Borgo di questa Città, come ognuno ben vede questi Sig.ri Arciprete e Sotto Curato anno supplicato la S. Cong.e affinché ordini un pronto e sollecito riattamento della medesima… E detta S.Cong. ha ordinato che tal’istanza venghi proposta al Sud.to Consiglio da convocarsi con l’intervento dei Sig.ri Dep.ti”.

Archivio del Comune di Vetralla – Liber Consiliorum 1793-1800  (18 gennaio 1796)
“Avendo ordinata la Sagra Cong.ne la Confezione della perizia per il riattamento della strada del Borgo, con doversi dalla Com.tà supplire alla spesa occorrente per la sola linea di mezzo con dover soccombere gli adiacenti a quella delle parti laterali, ad effetto pertanto di non permettere un gravame mai sofferto dagli adiacenti suddetti stimerei necessario di mettere in vista alla prelodata Sagra Cong.ne che la strada del Borgo e quella sola che serve per transito de carriaggi e calessi non solo per la città di Roma ma anche per Toscanella, Ischia, Corneto ed altri luoghi tanto che mi sembra debba considerarsi quale strada territoriale al mantenimento della quale siccome è tenuta la pubblica cassa così mi sembra giusto debba considerarsi quella del Borgo nella medesima categoria”.

XIX sec.
Ancora sulla pavimentazione del Borgo (attuale via Roma)
Nel mese di giugno 1801 si registra il pagamento di 1200 scudi “perselciare il Borgo Superiore parte la più interessante della Città rimasto devastato ed impraticabile per i tagli e ribassi nel d.o Borgo, seguiti in occasione dell’apertura della nova linea della Strada Romana ordinata dalla Felice memoria di Pio VII a norma degli ordini dalla S.Cong. del B.no”; probabilmente un acconto continuando la discussione nel mese successivo: “il danno ogni giorno cresce, e si rende più grave, rimanendo scoperti i Condotti delle acque, quali rimangono spezzati dal passaggio de carichi gravi, onde conviene assolutamente riattarlo, e trovare i mezzi per la spesa occorrente”, la situazione più grave si riscontra nel tratto “dal lavatoio a porta Romana”

Archivio del Comune di Vetralla – Liber Consiliorum 1798-1816  (24 settembre 1802)
“Sembra troppo necessario riattare il Borgo, il che non facendosi causa dei ristagni di acqua, e fa’ che si respiri una aria insalubre dalla quale si ripetono tante malattie ogni anno, e specialmente in questo. Per eseguir ciò…”

La pavimentazione attuale del tratto urbano della via Cassia risale alla metà del XIX sec.
Nella deliberazione del 28 maggio 1848 il Consiglio Comunale decideva per la realizzazione del nuovo selciato. Su proposta di Buonagente, la sezione fu eseguita con profilo convesso, scoli laterali, in luogo del precedente assetto con scolo centrale. L’avvallamento delle cabalette laterali è evidenziato dalla fila di sampietrini di dimensioni doppie (cm.24) rispetto agli altri. Il tracciato in basalto è di larghezza costante; dove la sezione è più ampia, sono poste ai margini lastre rettangolari.

Archivio del Comune di Vetralla – Consigli 1844-1849  (24 giugno 1848)
“Si delibera la sistemazione della primaria strada cittadina. Il Segretario Comunale ha esposto: Riusciti sempre infruttuosi gli Atti d’Asta assunti per la sistemazione della primaria strada interna sulla base del Piano di esecuzione redatto dal In geniere provinciale Sig. Derossi...Terminata la proposizione il Sig. Agostino Bularari Arringatore ha pronunciato il suo arringo come segue: Riuscendo sempre l’impossibilità di potere in via economica risarcire la via interna della nostra Città, siccome ha manifestato il Sig. In geniere Derossi e lo scalpellino Feo, preferisco la ricostruzione di essa secondo il piano del Sig. Buonagente, perché ammontando esso, quasi ad eguale spesa del Sig. Derossi, formandola de li attuale selcio, in vece dei piccoli quadretti che sono di tanta maggior servitù  e dispendio e di tanta minore durata, perché con il piano Buonagente averemo una strada colli scoli laterali da preferirsi allo scolo di mezzo per maggior comodo di chi cammina in tempo di pioggia. Non avendo alcun altro preso la parola, il Sig. Governatore per ultimo è stato di parere di mandare a partito l’arringo del Sig. Bularari favorevole alla proposta della magistratura. Distribuiti e raccolti li voti sono stati rinvenuti favorevoli diciotto e contrari tre.”


Una politica lungimirante dovrebbe considerare le antiche pavimentazioni del centro storico di Vetralla - che sono state oggetto, qualche anno fa, di uno studio specifico da parte di alcuni giovani architetti della Scuola di Specializzazione in Restauro di Roma - un patrimonio da conservare, restaurare e valorizzare.
Esse costituiscono infatti uno dei pochissimi esempi superstititi del Viterbese, ancora leggibili come sistema nonostante le lacune e lo stato di degrado: altrove si è proceduto e si procede, per ignoranza e per precisi interessi economici, a distruzioni e sostituzioni inconcepibili in un’epoca nella quale la tutela dei valori storico-ambientali e dell’autenticità viene, a parole, continuamente proclamata.
Di fronte al pericolo di queste perdite irreparabili dell’identità e di un patrimonio di tradizioni di cui i Vetrallesi sono giustamente fieri, proponiamo di fare proprio delle antiche pavimentazioni - che tra pochi anni saranno una vera e propria rarità - un punto di forza, un fiore all’occhiello e un richiamo per un turismo culturale sempre più attento ed esigente. Vetralla potrà lanciare la difesa delle antiche pavimentazioni, dei vicoli come delle arterie principali, come un vanto di cui andare giustamente orgogliosi e su cui fondare il richiamo della propria autenticità: potrà essere la prima città a combattere un processo di ammodernamento dilagante che fa leva sul disinteresse degli organi di tutela, sulla imprevidenza e sulla disinformazione dei cittadini.
Occorre restaurare (eventualmente smontando e rimontando) le parti deteriorate, completare secondo le antiche tecniche i tratti mancanti, verificando lo stato delle vie coperte dal battuto di cemento; impiegare soltanto lastroni di peperino, mosaico di pietre irregolari e sampietrini di basalto. Da mettere al bando, ovviamente, travertino, porfido, ecc:, ma soprattutto ogni sia pur minima distruzione dell’esistente.
Non sono proposte fantascientifiche, ma perfettamente realizzabili come dimostrano le esperienze più avanzate: in alcuni centri emiliani le pavimentazioni in ciottoli, pur considerate scomode, vengono conservate ed, eventualmente, smontate e rimontate addirittura numerando i pezzi, come si fa per l’anastilosi degli edifici monumentali.


Enrico Guidoni (Studi Vetrallesi n. 2 luglio 1998)


settembre 2008 Una serie di immagini, che dimostrano la scarsa cura e attenzione avuta nel rifacimento della pavimentazione di piazza della Rocca, nel 2005.

settembre 2008 Si avvicina la data di inizio dei lavori di rifacimento della Via Cassia. Nel link alcune immagini degli elementi da salvare, tratti dal lavoro di poesia territoriale di Enrico Guidoni.

 
15 luglio 2008
Riunione pubblica indetta dall'Amministrazione Comunale per presentare il progetto di recupero e di sistemazione delle pavimentazioni del centro storico.

  IV Convegno tenuto a Vetralla presso il Museo della Città e del Territorio dal titolo: I Centri Storici e il paesaggio azioni e proposte per la tutela


 

 

 

 

 

20
novembre
2002


 

 
21 gennaio
2002
Convegno tenuto presso l'Aula Magna della Facoltà di Architettura "Valle Giulia" dal titolo Paesaggi e centri storici della Tuscia, Ricerca e tutela per lo sviluppo.

 

13 marzo
2001


 
21 gennaio
2001
Convegno tenuto a Vetralla, presso il Museo della Città e del Territorio, sui temi della tutela delle pavimentazioni, delle mura urbane, dell'edilizia privata e dei valori paesaggistici.

 

  Ricerca, pubblicata su Studi Vetrallesi n. 6, di Margherita Ekberg, Paola Pontani, Antonella Ranaldi, sulle pavimentazioni storiche di Vetralla.

 

26 maggio
2000


 

13 dicembre
1998


 

6
ottobre
1998


 

4
ottobre
1998


 

23 settembre
1998


 

6 settembre
1998


 

1 settembre
1998


 

luglio
1998

Editoriale di "Studi Vetrallesi" in cui viene affrontato il tema della pavimentazioni.

  Dal Corriere della Sera:Oh, i sampietrini, alla riscoperta di un'arte dimenticata

  Dal Corriere di Viterbo:I pavimenti come arte

Dal Corriere di Viterbo:Un tesoro nascosto sotto quel pavimento

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