I PIRATI DELLA BELLEZZA
ANTONELLO RICCI

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Prefazione di Carlo Galeotti

Potremmo chiudere già qui l'Anno degli Etruschi – I pirati della bellezza. La sola indizione, elaborata prima nella redazione di Tusciaweb e poi subito accolta, con passione e intelligenza, da Caffeina Cultura e dall'Università degli Studi della Tuscia di Viterbo, ha già prodotto cose e fatti. Sì, ha ragione Popper, mondo 3, il mondo della cultura, non solo esiste ma produce cose con qualche aiutino di mondo 1 quello della materia, qualunque cosa significhi questo termine.
Chi l'avrebbe detto che Antonello Ricci avrebbe dato vita a un primo libro figlio dell'Anno degli Etruschi? Nessuno. E invece ha già messo in stampa questo delizioso libretto, che varrebbe di averlo in biblioteca anche solo per poterne gustare l'elegante copertina.
Ma l'Anno degli Etruschi sta producendo situazioni su situazioni. Fatti su fatti.
Prima il placet del ministro alla cultura Dario Franceschini che in un intervento su Tusciaweb ha apprezzato la nostra iniziativa. Augurandoci «Buon anno degli Etruschi». Una sorta di imprimatur che non può non agevolare il lavoro di questo gruppo di privati che hanno voluto dare vita alla iniziativa.
E poi c'è stato un incontro a dir poco interessante con la soprintendente per i beni archeologici dell'Etruria Meridionale Alfonsina Russo. Uno si aspetta che un funzionario di questo livello sia noioso, poco recettivo, e un po' lento di comprendonio.
E invece quando l'abbiamo incontrata alla sede della Soprintendenza all'Etruria Meridionale, abbiamo trovato una persona competente, di una intelligenza vivacissima, che non solo capiva ma si è resa disponibile a dare il suo apporto all'iniziativa. Come dire una risorsa importante per il territorio.
Nel salutarci, erano presenti anche rappresentanti di Unitus e Caffeina, ci ha messo a disposizione la sede di Villa Giulia per presentare l'iniziativa a Roma.
Insomma una buona cosa.
Ma l'Anno degli Etruschi aveva fatto già miracoli. Basti pensare alla collaborazione aperta con lo studio di grafica Majakovskij, quella con Historia, con Coldiretti, col comune di Tarquinia. Perfino una struttura di grande caratterizzazione identitaria come il Sodalizio dei Facchini di Santa Rosa ha aderito all'Anno degli Etruschi. Il presidente Massimo Mecarini, con la consueta intelligenza, ha subito compreso la rilevanza della cosa. Tanto che potrebbe concretizzarsi la splendida ipotesi di dedicare all'Anno degli Etruschi il trasporto della macchina di Santa Rosa 2015. E questo vorrebbe dire unire per un anno due grandi brand identitari di questa provincia. Unire a una tradizione centenaria e viva come il trasporto della Macchina di Santa Rosa, la nostra più antica radice culturale.
Non basta. Ci sono state poi la miriade di adesioni di gruppi che si occupano di archeologia da sempre e di semplici esperti.
Ora si tratta di tirare le fila di tutto questo. Non sarà facile ma ci stiamo lavorando.
Intanto alcune cose sono già state messe in programmazione.
Una di quelle a cui teniamo di più come Tusciaweb è appunto la serie di passeggiate che Antonello Ricci dedicherà agli etruschi nel 2015. Sono dodici. Una al mese. Come dire un filo rosso che attraverserà tutto l'Anno degli Etruschi. Un filo rosso fatto di parole e di racconto. Un filo rosso fatto di magia della parola. E questo ci piace più di tutto.
Questo libretto, oltre a rendere palesi le gradevoli “malattie mentali” di Antonello Ricci, serve pure a introdurre tali passeggiate. Sul filo della storia e della letteratura. Dodici passeggiate/racconto che già da sole segneranno l'Anno degli Etruschi – I pirati della bellezza. Tusciaweb sta poi lavorando all'infrastruttura web e alla campagna mediatica per la salvaguardia dei nostri luoghi etruschi.
In campo poi ci sono le iniziative di Caffeina. Per la fine del 2015 si sta costruendo il Festival degli Etruschi. Che si spera sia la prima edizione di una serie.
E la stessa Caffeina sarà contaminata dall'Anno degli Etruschi. All'interno ci saranno luoghi ed appuntamenti dedicati alle nostre radici.
Anche l'Università metterà in campo le sue risorse culturali. E lo stesso farà Historia di Alessandro Barelli con la ricchezza dei lavori in 3D che da anni veicolano le ricchezze etrusche in Europa.
Si tratta ovviamente di un lavoro in fieri che pone non pochi problemi. Ma lo abbiamo visto già: gli Etruschi fanno miracoli.
Il solo rievocarli ha messo in moto le energie intellettuali di una intera provincia.
E va detto che se Tusciaweb, Caffeina e Unitus non avessero indetto l'Anno degli Etruschi – I pirati della bellezza, la Tuscia avrebbe attraversato un altro anno nella palude del nulla. Senza alcuna idea. Senza una direzione da perseguire e che rendesse più efficace l'attività di tanti gruppi che lavorano sulla storia di quel popolo di grande fascinazione che sono gli Etruschi. Di tante realtà imprenditoriali che sul brand Etruschi si basano per far conoscere la Tuscia.
Interessante anche capire che per arrivare a indire l'Anno degli Etruschi, abbiamo infranto diversi paradigmi.
Intanto in un paese statalista come il nostro, dove tutto si basa su “babbo Stato” che vede e provvede, dei privati hanno lanciato un'idea e la stanno mettendo in campo senza nulla chiedere. Dei privati come dire... dettano l'agenda. E le istituzioni pubbliche non senza affanno tentano di fare qualcosa su un'agenda da altri decisa. E questo non è male.
Non basta. Abbiamo anche deciso che i bit contano più degli atomi e magari se li portano dietro. Che significa? Significa che le idee, la loro traduzione linguistica, i loro risvolti semantico-pragmatici sono in grado di creare cose nel mondo della materia. E per essere chiari possono avere risvolti economici non secondari.
Per questo abbiamo deciso di non occuparci più della Trasversale, del raddoppio della Cassia, della città termale... Tutte cose che si aspettano da anni ma che nessuno farà in tempi credibili.
E forse partendo dai bit anche queste cose verranno fatte.
E infine, cosa rara, siamo riusciti a mettere in sinergia un insieme di strutture, di soggetti che hanno la caratteristica di aver fatto cose concrete e importanti, e di avere competenze.
Tutto questo, in una provincia di gattopardi, non è poco.

TUSCIAWEB PRESENTA
IL CALENDARIO DELLE PASSEGGIATE

2015 A SPASSO CON GLI ETRUSCHI
12 passeggiate/racconto a tema

a cura di
Antonello Ricci e Davide Ghaleb Editore

• Gennaio, domenica 25 - Nei luoghi di Demetra - Macchia delle Valli (Vetralla)
• Febbraio, domenica 8 - Scrivere la roccia: le necropoli di Blera
• Marzo domenica 1 - C'era una volta una rocca... (passeggiata “indoor” fra le eccellenze archeologiche del museo nazionale etrusco di Viterbo - rocca Albornoz)
• Aprile, domenica 19 - Passeggiata Castro: sentieri sul pianoro (tra la tomba della Biga e le “ruine” della Cartagine di Maremma)
• Maggio, domenica 17 - Acquarossa: a spasso per la città dei vivi
• Giugno, Sabato 6, – Orioli e gli altri. alla scoperta di Castel D’Asso!
• Luglio, domenica 5 - Tarquinia: una notte al museo
• Agosto domenica 2 – C'era una volta Vulci
• Settembre, data da definire - Salire a Bisenzio: nel paesaggio più bello del mondo (a picco sulle acque del lago di Bolsena)
• Ottobre, data da definire - La sconosciuta tomba rupestre di Grotte Scalina (nei dintorni di Viterbo, sulla Tuscanese, la più grande tomba rupestre nota)
• Novembre, data da definire - Gli Etruschi a Toscanella (Tuscania)
• Dicembre, data da definire – L’antichissima Città di Sutri

 


Pirati di bellezza. Eh sì. Terrecotte e pitture. Rocce vulcaniche intagliate ad arte. Anche solo a volerci limitare: le lunghe (infinitamente lunghe) dita del doppio-flautista; la languida posseduta danza del citaredo che lo affianca nel sottosuolo di Tarquinia; il sorriso astratto-assoluto dell'Apollo di Veio; quello di sfinge degli sposi nel memorabile sarcofago di Cerveteri; o anche solo il calpestio – eternamente immobile, silenzioso – degli zoccoli dei due cavalli alati (sempre Tarquinia). La forza mistica e sensuale di certe immagini. Quel loro magnetismo tellurico assoluto implacabile: arcaico ed elegante al tempo stesso
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Antonello Ricci «I pirati della bellezza»

 

I Passeggiata/racconto
all'etrusca
«Nei luoghi di Demetra"
IMMAGINI

II Passeggiata/racconto
all'etrusca
«Scrivere la roccia "
IMMAGINI

III Passeggiata/racconto
all'etrusca
«C'era una volta una rocca "
   
 
Antonello Ricci (Viterbo 1961) insegna presso l’Istituto Magistrale della sua città.
È dottore di ricerca in «Storia e cultura del viaggio e dell’odeporica nell’Europa moderna» presso l’Università della Tuscia. La sua tesi di dottorato è stata di recente pubblicata con il titolo: La scrittura di viaggio di Marianna Dionigi. Una archeologa e pittrice di paesaggio dai salotti della Roma napoleonica alle città della Ciociaria, Sette Città 2011.
Protagonista di numerose esperienze di impegno civile (dalle inchieste per il settimanale Sotto Voce alle passeggiate-racconto nella recente battaglia per la istituzione del parco regionale Valle dell’Arcionello) è studioso interdisciplinare, poeta, performer, animatore culturale.
Di formazione antropologica, ha pubblicato saggi scientifici di storia orale, antropologia della scrittura, poesia improvvisata e didattica della scrittura su riviste specializzate quali Italiano & OltreLa Ricerca FolkloricaI Giorni CantatiIl Mulino. Suoi articoli anche sul quotidiano Il Manifesto.
Ha firmato vari libri e curatele per gli editori Vecchiarelli, Sette Città, Effigi, Stampa Alternativa.
Collabora stabilmente con Davide Ghaleb editore dal 2009. Con l'editore di Vetralla ha pubblicato: il racconto metricato 1932, il copione teatrale Sottoassedio. Viterbo 1921-'22, i versicoli Sulla natura sulla battaglia, l'albo a fumetti (firmato a quattro mani con Alfonso Prota, 2010) e la fantasia poetico musicale de Il colombiano. Di adozioni & altre biologie (sempre con Prota, 2011).
Nel 2013 ha pubblicato con Effigi edizioni il racconto metricato Fuori da dove. Il ritorno.
I suoi interventi di critica letteraria sono raccolti in Manierismi ’900. Scritti critici, Malavoglia, Viterbo 2001.
Intorno ai temi dei viaggiatori dell’immaginario, del viaggio/paesaggio e delle identità locali della Tuscia ha pubblicato in volume:Tuscia viaggio in leggìo (Viterbo, Sette Città 1998); Maremme in leggìo (Manziana, Vecchiarelli 2000); Guida di Viterbo (Città di Castello, Edimond 2001), All’ombra del campanile smisurato. Saggi su localismo e localisti (Manziana, Vecchiarelli 2004), la guida tascabile Saper vedere Viterbo (Viterbo, Sette Città 2011).
Suoi contributi di studio sull’odeporica e sulla letteratura di viaggio sono presenti in numerosi atti di convegni del settore nonché su riviste quali Quaderni del ’900 e Carte di viaggio.






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