GLI ARTIGIANI DELL'IMMAGINARIO
Carbacc- Antonello Ricci - Banda del Racconto
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Orte
14 gennaio 2015


IMMAGINI CARTOON
ORTE
Bassano in Teverina
25 febbraio 2015

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BASSANO
Corchiano
25 marzo 2015

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CORCHIANO

Vitorchiano
6 maggio 2015

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VITORCHIANO

Chia
13 maggio 2015

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CHIA


«Gli Artigiani dell'Immaginario»

I monti Cimini nello sguardo dei “viaggiatori dell’immaginario”: un modo nuovo di riscoprire e narrare pubblicamente gli immaginari dei nostri paesaggi, a cura di Antonello Ricci e Banda del Racconto.
Il Carbacc (Consorzio aree basse colline cimine che unisce, nell’ambito del Piano di Sviluppo Rurale del Lazio 2007/2013, i comuni di Bassano in Teverina, Bomarzo, Canepina, Corchiano, Orte, Soriano nel Cimino, Vallerano, Vasanello, Vignanello comune capofila e Vitorchiano) presenta un’edizione straordinaria nuova di zecca di Banca del Racconto.
Si chiama “C’era una volta… i Monti Cimini (Saper narrare paesaggi), un corso di formazione “itinerante” a cura della Banda del Racconto.
10 città, 100 “passaggi”, 1000 racconti: a spasso su e giù per i Monti Cimini in compagnia dei Viaggiatori dell’immaginario.
Il corso di prima formazione – diviso in 10 lezioni “peripatetiche” –  è dedicato alla ricerca, raccolta, trasformazione e pubblica restituzione di storie di viaggi e viaggiatori e di paesaggi locali.L’iniziativa si svolgerà tra gennaio e maggio 2015. Prevede la formazione di una classe di 10 giovani (e meno giovani) del territorio cimino.
Essa è indirizzata a tutti quei “passionisti” del territorio locale che vogliano imparare ad ascoltarne le storie per poi “restituirle” pubblicamente (nelle forme itineranti della passeggiata/racconto) alle comunità di appartenenza (ma anche ai viaggiatori “virtuosi”) di questo nostro tempo inquieto e sradicato.
Una prima selezione/audizione in vista del corso si terrà mercoledì 17, alle 17, presso il palazzo Orsini di Bomarzo (municipio). Insieme con gli organizzatori sarà presente Antonello Ricci.
Chi è l’”artigiano dell’immaginario”? La nuova figura che serve a restituire pubblicamente le storie del nostro territorio, recuperare le memorie del passato e inscenare le tradizioni locali (orali e non) facendole rivivere. L’artigiano è il custode dell’ascolto e della narrazione. Egli sa rendere visibile una storia che, altrimenti, resterebbe invisibile.
Egli è il moderno cantastorie che nella bisaccia delle sue esperienze sa ripescare folklore, tradizione, saggezza, storia e cultura di un intero territorio, dopo aver appreso le migliori modalità di presentazione per restituire tale bagaglio alle comunità di appartenenza e ai turisti.
L’associazione che contribuisce a formare un artigiano dell’immaginario è la Banda del Racconto: nata formalmente nel 2011 con sede a Viterbo, essa lavora da anni sul territorio della Tuscia e dell’Italia centrale con spettacoli, libri e graphic novel, passeggiate/racconto e reading/concerti.
Il progetto Banca del Racconto, finora uno dei più significativi fra quelli realizzati dalla BdR, insiste sul territorio e i suoi paesaggi a partire dai patrimoni narrativi locali. L’obiettivo è restituire alle comunità coinvolte i patrimoni orali e letterari raccolti diffondendo, in modo quanto più possibile sociale e condiviso i saperi “alti” e quelli comuni e popolari.
Come si articolerà il corso? Si tratta di un corso di prima formazione articolato in 10 lezioni “peripatetiche” (una ciascuna per i comuni coinvolti) dedicate alla ricerca, raccolta, “trasformazione” e pubblica restituzione di storie di viaggi e viaggiatori e di paesaggi locali.

Le dieci lezioni:

ORTE – Somiglia a Sana’a la forma della città di Orte (cinema, realtà, progresso secondo Pierpaolo Pasolini).
SORIANO NEL CIMINO – Che fragor di mare! La Sicilia a Soriano: da Pian della Britta alla Bastia, dalla aerea piazza al villino rosa – ritrovare i luoghi della Soriano di Luigi Pirandello a partire dalle novelle e dai versi del siciliano.
VALLERANO – Narrare i narratori: Alvaro e Bigiaretti secondo Vallerano (i due romanzieri nel ricordo popolare e nei racconti della comunità valleranese).
BASSANO IN TEVERINA – L’arte di far ridere: dal Bagaglino alla Piazzetta – Bassano in Teverina seconda patria per Mario Castellacci.
BOMARZO – Il Sacro Bosco “parla” spagnolo: Bomarzo surrealista e altre “declinazioni” del genius loci (da Dalì a Mujica Lainez e Borges; passando per Mario Praz).
CANEPINA – Un “re” canepinese alla corte della repubblica di Siena (leggende da Medioevo-Novecento): persistenze locali del mito di Angelo Meloni, detto “Picino”, fantino pluridecorato al Palio.
CHIA – Quando la torre divenne un Castello: Chia ricorda Pierpaolo Pasolini.]
CORCHIANO – VASANELLO – BASSANO IN T. – Toponimi fossili, città perdute, laghi fantasma: la parola al Gran Romanzo della Archeologia (con un orecchio sempre anche ai più modesti cronisti locali).
VIGNANELLO – Servo vostro, principe… sulle tracce di un prolungato soggiorno di Franz Joseph Haydn a Palazzo Ruspoli.
VITORCHIANO – Saper vedere Vitorchiano: il borgo e il suo masso, la rupe e la ripa nello sguardo di illustratori e cineasti (da Escher a Mario Monicelli).